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Chieti, nuova sede per la diabetologia territoriale. Il direttore generale della Asl, Thomas Schael: «Ancora troppi malati seguiti in ospedale»

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Data di pubblicazione: 19/06/2024

Chieti, nuova sede per la diabetologia territoriale. Il direttore generale della Asl, Thomas Schael: «Ancora troppi malati seguiti in ospedale»

Un nuovo inizio riferito non solo alla sede, ma a un’organizzazione complessiva che punta alla massima efficacia per il paziente. Volta pagina la Diabetologia territoriale di Chieti, trasferita nei rinnovati spazi dell’ex ospedale, in via Tiro a segno, completamente ristrutturati e resi funzionali e accoglienti. Questa mattina il servizio ha aperto le porte e dato il via alle attività, sottolineato con una breve e informale inaugurazione alla quale hanno preso parte il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Thomas Schael, e il direttore sanitario aziendale, Flavia Pirola, alla presenza della responsabile, Anita Minnucci, con tutto il suo team, del direttore dell’area distrettuale 1, Renato Lisio, e di Alessio Fresco in rappresentanza dell’Associazione nazionale italiana atleti diabetici. Ambienti climatizzati, accoglienti, colore pastello alle pareti, illuminazione adeguata: la nuova sede si presenta così dopo ilrestylingche la Asl ha finanziato con fondi di bilancio per 100 mila euro, con l’obiettivo di dare una caratterizzazione spiccatamente territoriale alla diabetologia, che ancora resta troppo ancorata alla dimensione ospedaliera. «Oggi a Chieti abbiamo 11 mila pazienti assistiti in ospedale – ha detto Schael – e seimila sul territorio, un rapporto decisamente sbilanciato che va riequilibrato. Sappiamo che il diabete è una malattia cronica e, come tale, trova risposta appropriata nell’assistenza territoriale, dove impieghiamo anche la telemedicina, che ci permette il monitoraggio dei parametri a distanza. Il nostro obiettivo è assistere circa quattromila malati con questa modalità e lasciare solo i casi complessi all’ospedale, come chiede anche la riforma introdotta con il famoso decreto 77». Nell’occasione è stata anche ribadita la centralità degli infermieri in questa nuova organizzazione, specie rispetto all’utilizzo delle tecnologie digitali, nonché dei direttori delle aree distrettuali rispetto al coinvolgimento dei medici di medicina generale, parimenti importanti nella gestione dei pazienti diabetici.