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Screening mammografico

Descrizione

Il tumore della mammella è una malattia frequente tra le donne dei Paesi europei. In Italia costituisce la prima causa di decesso per tumore tra la popolazione femminile. Oggi, grazie all’impegno profuso nella ricerca e nella terapia, la mortalità per questa patologia è in costante diminuzione. Innumerevoli studi hanno infatti dimostrato una sensibile riduzione del tasso di mortalità nelle popolazioni sottoposte a screening. Fare una diagnosi precoce vuol dire, infatti, aumentare la possibilità di guarigione.

 

 


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Cos’è lo screening mammografico?
Lo screening della mammella è un programma di prevenzione che offre a tutte le donne residenti nella Regione Abruzzo, con età compresa tra i 50 e i 69 anni, un esame mammografico completamente gratuito (senza impegnativa) a cadenza biennale.

Screening 10 minuti

 

Cos’è la mammografia?
La mammografia è un esame radiologico della mammella ed è il mezzo più efficace e sicuro per la diagnosi precoce dei tumori del seno. Attraverso la mammografia, infatti, è possibile individuare  lesioni di piccole dimensioni anche asintomatiche, o non percepibili al tatto. L’esame si effettua comprimendo entrambi i seni (mammografia bilaterale) tra due piani di plexiglass. La quantità di raggi X impiegata durante la mammografia è molto bassa, grazie all’impiego di apparecchiature moderne controllate costantemente. L’esame potrebbe causare dei fastidi derivanti dalla compressione della mammella, peraltro indispensabile per ottenere un’immagine radiografica nitida.

 

 

Quali limiti ha un esame mammografico?
La mammografia, come tutte le tecniche diagnostiche, ha limiti legati alla metodica stessa, per difficoltà di interpretazione delle caratteristiche del tessuto ghiandolare o perché la lesione è talmente piccola da non essere riconoscibile. Tuttavia, grazie al costante monitoraggio della qualità tecnica e della lettura, quando è presente un tumore, anche molto piccolo, nel 75- 80% dei casi viene rilevato.
È raro (circa 1 donna ogni 1.500 che fanno la mammografia), ma è possibile che, dopo una mammografia dall’esito negativo e prima del controllo successivo, si possa sviluppare un “tumore di intervallo”. È dunque molto importante, per ogni donna, prestare attenzione ad eventuali cambiamenti del seno nell’intervallo di tempo tra due esami mammografici e riferirli tempestivamente al proprio medico di fiducia.
È anche possibile che con la mammografia si scoprano tumori molto piccoli ma a lenta crescita (circa il 10%) che, anche se non diagnosticati, non avrebbero causato problemi per la salute della donna; questo fenomeno, chiamato “sovradiagnosi”, è purtroppo inevitabile poiché non abbiamo tecniche che permettano di distinguere fin dall’inizio quali tumori progrediscono e quali no.

 

 

Come funziona lo screening?
Le mammografie eseguite dal personale tecnico specializzato, vengono successivamente valutate da due radiologi esperti, che operano in maniera indipendente l’uno dall’altro. Qualora i radiologi lo ritenessero necessario, la donna verrà invitata telefonicamente ad eseguire ulteriori esami di approfondimento (visita senologica, ecografia, altra proiezione mammografica, ecc) che consentiranno  di escludere o confermare la presenza di alterazioni. L’invito ad eseguire questi esami di approfondimento può comprensibilmente provocare ansia e timore; tuttavia va tenuto presente che, nella maggior parte dei casi, tali accertamenti escludono la presenza di un tumore. Solo in una piccola percentuale  delle donne richiamate viene riscontrato un tumore che, tre volte su quattro, è in fase iniziale e quindi guaribile.
L’esito dell’esame, in caso di negatività, viene comunicato a casa per posta, normalmente entro venti giorni.
Lo screening della mammella è un’ iniziativa della Regione Abruzzo in associazione con le Aziende Sanitarie Locali. Gli inviti saranno emessi da ogni ASL secondo il proprio modello organizzativo.

 

 

Le donne ricevono l’invito per effettuare la mammografia di screening nell’ospedale più vicino alla loro città di residenza.

10 MINUTI OGNI 2 ANNI: questo è il tempo che le chiediamo di dedicare a se stessa, per vivere una vita più serena. Risponda con fiducia all’invito della Asl Lanciano Vasto Chieti: una diagnosi precoce vuol dire aumentare le possibilità di guarigione!

Attività

Se ti richiamiamo
Cosa accade?

Nel caso in cui la mammografia eseguita nell’ambito dello screening dovesse evidenziare una situazione da studiare in maniera più approfondita, la donna verrà invitata telefonicamente dalla segreteria dello screening a effettuare ulteriori esami. Questa eventualità non deve spaventare: l’invito ad eseguire questi esami di approfondimento può, effettivamente, provocare ansia e timore; tuttavia va tenuto presente che, nella maggior parte dei casi, tali accertamenti escludono la presenza di un tumore. Solo in una piccola percentuale delle donne richiamate viene riscontrato un tumore che, tre volte su quattro, è in fase iniziale e quindi guaribile.

 

Gli eventuali esami di approfondimento sono totalmente gratuiti e gli appuntamenti per effettuarli vengono fissati direttamente dalla segreteria dello screening. La donna interessata non deve preoccuparsi di nulla.

Le informazioni che seguono vi auteranno a comprendere come funziona il percorso di approfondimento diagnosticoCome mai la mammografia non è stata sufficiente per effettuare una diagnosi precisa?
La mammografia è l’esame più efficace attualmente disponibile per diagnosticare precocemente i tumori al seno. Tuttavia, la mammografia non è sempre sufficiente per una diagnosi definitiva in quanto le caratteristiche del tessuto della mammella possono non permettere una identificazione chiara di una eventuale lesione. In caso di esito dubbio, la donna viene richiamata telefonicamente per eseguire ulteriori accertamenti che consentano di escludere o confermare la presenza di alterazioni.

Come mai la mammografia non è stata sufficiente per effettuare una diagnosi precisa?

La mammografia è l’esame più efficace attualmente disponibile per diagnosticare precocemente i tumori al seno. Tuttavia, la mammografia non è sempre sufficiente per una diagnosi definitiva in quanto le caratteristiche del tessuto della mammella possono non permettere una identificazione chiara di una eventuale lesione. In caso di esito dubbio, la donna viene richiamata telefonicamente per eseguire ulteriori accertamenti che consentano di escludere o confermare la presenza di alterazioni.

Quali sono gli esami di approfondimento diagnostico dopo la mammografia?

Gli esami di approfondimento sono:

  • mammografie particolareggiate e, a volte, con ingrandimento delle alterazioni,
  • mammografie con diverse e ulteriori proiezioni (proiezioni accessorie),
  • visita senologica,
  • ecografia mammaria,
  • eventuale agobiopsia per esame citologico o istologico.

Il medico radiologo valuta di volta in volta l’opportunità di utilizzare uno o più esami di approfondimento sulla base delle caratteristiche delle alterazioni evidenziate dalla mammografia di screening.

Cosa sono i particolari radiologici, gli ingrandimenti e le proiezioni accessorie?

Si tratta di ulteriori studi radiografici della mammella utilizzati per valutare in maggior dettaglio e, se necessario, con immagini ingrandite, lesioni di piccole dimensioni o alterazioni localizzate in sedi poco accessibili alla mammografia standard.

In che cosa consiste la visita senologica?

La visita senologica (esame clinico) è eseguita dal medico specialista, che valuta la forma, le dimensioni, la simmetria e la cute di entrambe le mammelle. Successivamente, viene eseguita la palpazione per una valutazione più approfondita e completa.

Che cos’è l’ecografia?

È un metodo di indagine che utilizza ultrasuoni, la cui esecuzione può risultare opportuna per un completamento diagnostico qualora nella mammografia sia stata evidenziata una lesione o un’alterazione. L’esame non utilizza radiazioni ionizzanti ed è indolore.

Che cosa sono l’ago aspirato e la biopsia mammaria?

In alcuni casi mammografie particolareggiate e, a volte, con ingrandimento delle alterazioni, mammografie con diverse e ulteriori proiezioni (proiezioni accessorie), visita senologica, ecografia mammaria, possono risultare non sufficienti alla definizione della diagnosi. In questi casi si rendono necessari ulteriori e più specifiche indagini: agoaspirato e/o biopsia mammaria.

Agoaspirato

L’agoaspirato consiste nel prelievo di un campione di cellule per un esame citologico.
È un esame che si effettua in ambulatorio, di semplice esecuzione. Nel caso il risultato sia negativo, consente di ridurre la necessità di ricorrere a biopsia mammaria (prelievi di tessuto per l’analisi istologica).
Come si esegue l’agoaspirato?
L’agoaspirato viene eseguito con modalità diverse in relazione al tipo di lesione, ma utilizzando sempre un ago sottilissimo montato su una siringa o un apparecchio automatico.

Biopsia mammaria

La biopsia della mammella viene eseguita quando è necessario avere una diagnosi più precisa del tessuto mammario corrispondente alla lesione individuata nel caso in cui gli esami eseguiti non abbiano fornito una chiarezza definitiva.
La biopsia mammaria è eseguita in ambulatorio, in anestesia locale e quindi in modo indolore. Le complicanze dovute ad una biopsia sono rare: talora può presentarsi un modesto dolore nella sede del prelievo che può persistere per alcune ore, per il quale general- mente non è necessaria alcuna terapia. In alcuni casi può formarsi un ematoma (raccolta di sangue nella sede del prelievo), per il quale non è richiesta alcuna terapia. Nel caso di risultato benigno la biopsia consente di non ricorrere alla chirurgia.
Per le lesioni molto piccolee non palpabili, si possono utilizzare strumentazioni tecnologicamente avanzate che, sotto guida radiografica o ecografica, consentono di prelevare il tessuto necessario per l’esame istologico con precisione millimetrica.

Biopsia con sistema vuoto assistito (Mammotome®)

La Vacuum Assisted Breast Biopsy, meglio nota con il nome Mammotome®, (tale nome deriva dal primo sistema utilizzato e messo in commercio per effettuare questa procedura), è uno strumento diagnostico che utilizza una sonda assistita da un computer per effettuare biopsie di lesioni non palpabili della mammella. È una tecnica diagnostica mininvasiva e può essere effettuata ambulatorialmente. Il prelievo di tessuto viene effettuato sotto guida ecografica o stereotassica.
Il Mammotome preleva solo una piccola quantità di tessuto sano e non richiede successiva sutura in quanto l’incisione attraverso cui viene fatta passare la sonda è di dimensioni molto ridotte.
La premedicazione consiste nell’utilizzo di un anestetico locale. Al termine della procedura viene rilasciata nella sede del prelievo una clip inerte e biocompatibile.

Cosa devo fare dopo gli esami di approfondimento?

Nella grande maggioranza dei casi il percorso di approfondimento della diagnosi termina con un risultato rassicurante per la donna. Potranno essere necessari controlli ravvicinati sempre gratuiti (follow-up) per un periodo limitato prima di rientrare nel routinario percorso di screening con l’invito ogni due anni ad eseguire gratuitamente una mammografia. Solo in alcuni casi, i controlli eseguiti potranno suggerire la necessità di un approfondimento chirurgico.
Se invece i risultati degli esami eseguiti avranno confermato il sospetto iniziale della possibile presenza del tumore, il medico provvederà a procurare alla donna un appuntamento presso il Centro di chirurgia a indirizzo senologico della Asl Lanciano Vasto Chieti attivo presso l’ospedale “G. Bernabeo” di Ortona. Contestualmente la donna verrà inserita nel percorso clinico organizzato per la cura del tumore al seno.

Autopalpazione
A cosa serve?

Fra un esame mammografico e il successivo è consigliabile eseguire sul proprio seno la tecnica dell’autopalpazione, che non consente di affettuare una diagnosi, ma di riscontrare una eventuale anomalia (nodulo palpabile, area di maggiore consistenza, secrezione dal capezzolo) prima della successiva mammografia di screening. Tale eventuale anomalia andrà segnalata tempestivamente al proprio medico di famiglia.

Come si effettua correttamente l’autopalpazione

Fase 1
L’ispezione deve essere eseguita mensilmente, nella fase di riposo della ghiandola mammaria (3-4 giorni dopo il flusso mestruale). Porsi di fronte allo specchio, con il seno completamente esposto e in ambiente ben illuminato. Si osservano le mammelle con le braccia rilasciate lungo i fianchi per evidenziare asimmetrie.

 

Lo stesso esame si effettua con le braccia alzate per visualizzare la parte inferiore. Si premono quindi le mani sui fianchi, perchè in questo modo si contraggono i muscoli pettorali evidenziando asimmetrie profonde o estese che abbiano interessato i muscoli o le loro fasce.

Autopalpazione2

Fase 2
La palpazione deve essere eseguita in posizione supina con un cuscino sotto la schiena per mantenere il torace in estensione. Si porta la mano, dal lato che si vuole esaminare, dietro il capo e con l’altra si effettua la palpazione in senso orario o antiorario, esaminando con i polpastrelli tutti i componenti della ghiandola mammaria.

Autopalpazione3

Fase 3
Alla fine della palpazione si consiglia di comprimere lievemente il capezzolo e la regione retroareolare per riscontrare la presenza di eventuali secrezioni.

Autopalpazione4

Contatti

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Numero verde: 800 727057

attiva dal lunedì al venerdì
dalle ore 9.00 alle 13.00

Email

screening.mammografico@asl2abruzzo.it

Può rivolgersi a questo numero e all’email per:

  • informazioni dirette sul percorso dello screening mammografico;
  • modificare il giorno e l’ora dell’appuntamento concordato;
  • annullare l’appuntamento per l’esame mammografico;
  • se è stata operata di un tumore al seno la preghiamo di contattare il suo medico curante per sottoporsi ai controlli per lei più appropriati (mammografia clinica) e di volerlo segnalare al personale di segreteria.

Ultimo aggiornamento: 14 Maggio 2025, 12:29