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Melanoma, diagnosi precoce record a Chieti. Il dermatologo Amerio: «La mappatura a tappeto è un falso mito, ecco quando serve davvero» (VIDEO)

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Data di pubblicazione: 24/11/2025

Melanoma, diagnosi precoce record a Chieti. Il dermatologo Amerio: «La mappatura a tappeto è un falso mito, ecco quando serve davvero» (VIDEO)

🔍 Falso mito: il professor Amerio chiarisce che la “mappatura” digitale serve solo a pazienti ad alto rischio, non è uno screening di massa.

 

🏠 Autocontrollo salvavita: osservare i propri nei con la regola A-B-C-D-E permette di intercettare il 60% dei melanomi.

 

📈 Percorso in crescita: a Chieti diagnosi precoci record con 340 pazienti seguiti a novembre dal Gico.

 


 

Aumentano le diagnosi, migliorano le cure, ma sulla prevenzione c’è ancora troppa confusione. A fare chiarezza è il professor Paolo Amerio, direttore della Clinica dermatologica della Asl Lanciano Vasto Chieti: «La “mappatura dei nei” per tutti non esiste. È una narrazione distorta che mette fuori strada i cittadini e affolla inutilmente le liste d’attesa».

 

Il messaggio è netto e arriva a margine di un bilancio molto positivo per la sanità teatina. I numeri del “Percorso melanoma” disegnano una tendenza in crescita: a novembre sono stati presi in carico 340 pazienti, un balzo enorme rispetto agli 83 dell’inizio attività nel 2016 e ai 250 dello scorso anno. Non significa che ci si ammala di più, ma che la rete di diagnosi funziona meglio, intercettando la malattia quando è ancora curabile.

 

Quando serve la tecnologia digitale

 

Il cuore del problema sta nell’equivoco sulla cosiddetta mappatura. «Si tratta di una prestazione specifica, l’epiluminescenza digitale, che deve essere prescritta dai dermatologi solo a una popolazione molto particolare», spiega Amerio. Non è un esame di screening di massa.

 

I pazienti che necessitano di questi controlli periodici digitali sono quelli ad alto rischio:

 

• Persone con carnagione molto chiara e tendenza a scottarsi (o con storia di ustioni solari in età giovane).
• Persone con un numero molto elevato di nei (più di cento).
• Persone con familiarità (parenti di primo grado colpiti da melanoma) o storia personale della malattia.

 

Per tutti gli altri, la procedura corretta è la visita dermatologica con epiluminescenza manuale: lo specialista controlla i nei con il dermatoscopio e, se non rileva caratteristiche evolutive maligne, il paziente può tornare a casa tranquillo.

 

Il potere dell’autocontrollo: la regola ABCDE

 

C’è uno strumento ancora più potente della visita annuale fatta “al buio”: è l’auto-osservazione. «Gli studi dimostrano che se il paziente si guarda da solo e viene a visita perché ha notato qualcosa che non va, si intercetta il melanoma nel 60% dei casi. Se invece si fa la visita una volta l’anno senza guardarsi mai, la percentuale scende all’11%», sottolinea il professore.

 

Per controllarsi basta seguire l’acronimo ABCDE. Bisogna rivolgersi al medico se un neo presenta:

 

A come Asimmetria (una parte diversa dall’altra).
B come Bordi (frastagliati o irregolari).
C come Colore (più di due colori, o cambiamenti di colore: è il segno che cambia più precocemente).
D come Dimensioni (superiori ai 6 millimetri).
E come Evolutività (un neo che cambia aspetto nel tempo).

 

Un percorso che funziona

 

Chi entra nel “Percorso melanoma” della Asl non è mai lasciato solo. Grazie al Gico (Gruppo interdisciplinare cure oncologiche), coordinato dal dermatologo Gianluca Proietto, il paziente viene preso in carico da un team che include oncologi, radiologi, chirurghi e anatomopatologi. È la case manager, l’infermiera esperta Kristine Pelusi, a gestire appuntamenti e scadenze, togliendo al malato il peso della burocrazia.

 

«Le eccellenze sono quelle che i pazienti definiscono tali perché sperimentano efficienza e qualità – commenta il direttore generale della Asl Lanciano Vasto Chieti, Mauro Palmieri – e su questa équipe riceviamo feedback molto positivi».

 

Quelli del Gico melanoma

 

Ne fanno parte, oltre a Gianluca Proietto che lo coordina, Barbara Seccia, radiologa, Gianluigi Martino e Maria Di Paoloantonio, medici nucleari, Maria Taraborrelli, radioterapista, Michele De Tursi, Nicola D’Ostilio e Simona Gildetti, oncologi, Adelchi Croce, otorino, Alessia Di Lorito, anatomopatologa, Severino Cericola e Massimo Ippoliti, chirurghi, Fabrizio Panarese e Roberto D’Astolto, dermatologil’infermiera case manager del Gico melanoma Kristine Pelusi.

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Ultimo aggiornamento: 24 Novembre 2025, 13:16