Farmacovigilanza
Descrizione
La farmacovigilanza è l’insieme delle attività che contribuiscono alla tutela della salute pubblica.
Le attività svolte sono finalizzate all’identificazione, valutazione, comprensione e prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema correlato all’uso dei medicinali, per assicurare un rapporto beneficio/rischio favorevole per la popolazione. Sono altresì ricomprese le attività di monitoraggio dell’uso appropriato del farmaco attraverso la valutazione dei profili prescrittivi nella popolazione.
I farmaci sono fondamentali per curare e prevenire molte malattie, ma possono causare effetti collaterali, anche gravi, non sempre prevedibili prima della commercializzazione.
La sperimentazione clinica, pur accurata e lunga, coinvolge popolazioni selezionate e numeri limitati di pazienti, escludendo spesso anziani, bambini, donne in età fertile e persone con più patologie o terapie. Questo limita la rilevazione di reazioni avverse rare o tardive, che emergono solo dopo l’immissione in commercio. Per questo, la valutazione del rapporto rischio-beneficio di un farmaco continua per tutta la sua vita sul mercato.
Tutti gli operatori sanitari e i cittadini possono contribuire a migliorare le conoscenze relative all’uso e alla sicurezza del farmaco segnalando qualsiasi sospetta reazione avversa (grave e non grave, nota e non nota).
Fa parte di
Personale
responsabile aziendale di farmacovigilanza
Telefono 0871.357673
E-mail rosalba.ditommaso@asl2abruzzo.it
deputy attività di farmacovigilanza
Telefono 0871.357674
E-mail fromana.guarino@asl2abruzzo.it
Attività e approfondimenti
Le segnalazioni di sospette reazioni avverse (ADR, Adverse Drug Reaction in inglese) da farmaci e da vaccini consentono di rilevare potenziali segnali di allarme relativi all’uso dei medicinali così da renderli più sicuri, a beneficio di tutti i pazienti. La normativa europea sulla farmacovigilanza richiede a tutti gli operatori sanitari e ai cittadini di segnalare qualsiasi sospetta reazione avversa (grave e non grave, nota e non nota).
Una sospetta reazione avversa può essere segnalata secondo una delle seguenti modalità:
- compilando la scheda di segnalazione e inviandola via e-mail al responsabile di farmacovigilanza della propria struttura di appartenenza, oppure al titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio (AIC) del medicinale che si sospetta abbia causato la reazione avversa;
- direttamente on line sul sito AIFA.
Per le sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’assunzione di integratori alimentari, prodotti erboristici, preparazioni magistrali (per esempio a base di cannabis per uso medico), medicinali omeopatici (non registrati come medicinali) e altri prodotti di origine naturale, la segnalazione può essere effettuata attraverso il sistema online di fitovigilanza VigiErbe (www.vigierbe.it).
Le schede di segnalazione da inviare al responsabile di farmacovigilanza della struttura di appartenenza sono:
La farmacovigilanza è definita dall’Organizzazione mondiale della sanità come la scienza e le attività finalizzate all’identificazione, alla valutazione, alla comprensione e alla prevenzione degli effetti avversi o di qualsiasi altro problema correlato all’uso dei medicinali, per assicurare che un farmaco venga utilizzato per indicazioni in cui i benefici sono superiori ai rischi.
Nessun farmaco è infatti esente da rischi ed è, quindi, necessario sorvegliare costantemente il profilo di tollerabilità dei prodotti presenti sul mercato.
Secondo la più recente definizione adottata dalla Comunità europea, una reazione avversa da farmaco è una reazione nociva e non voluta conseguente all’uso di un farmaco, incluse le reazioni avverse dovute a sovra-dosaggio, a uso improprio, ad abuso, ad errori medici, a uso al di fuori delle condizioni autorizzate dagli enti predisposti per patologia, popolazione o posologia (uso off-label), e a esposizione per motivi professionali.
La farmacovigilanza nasce tantissimi anni fa. Era il 29 gennaio del 1848 quando una giovane ragazza inglese è morta in seguito ad un semplice intervento chirurgico. L’uso del cloroformio come anestetico era stato da poco introdotto nella pratica clinica. Dopo altri decessi avvenuti apparentemente per la stessa causa, l’FDA ritenne necessario istituire un organo che si sarebbe occupato di indagare sulle cause dei decessi e soprattutto sulla sicurezza dei farmaci, prima della loro immissione in commercio. Poi, dopo la scoperta della pericolosità della talidomide in gravidanza, nel 1968 l’OMS istituì il WHO Programme for International Drug Monitoring al quale aderirono diversi paesi, e al quale l’Italia si unì solo nel 1975. Fino ad arrivare al 1995, nascita dell’EMA, e al 2001, nascita di EudraVigilance.
Gli obiettivi fondamentali della farmacovigilanza sono molteplici ed includono:
- individuare il più velocemente possibile nuove reazioni avverse causate da farmaci e vaccini;
- ampliare le informazioni su reazioni avverse sospette o già note;
- identificare i fattori di rischio predisponenti la comparsa di sospette reazioni avverse in relazione ad età, sesso, dosaggio, patologie concomitanti e interazioni farmacologiche;
- confrontare i profili di sicurezza di farmaci appartenenti alla stessa categoria terapeutica e valutare i vantaggi di un farmaco rispetto ad altri trattamenti disponibili per la stessa patologia;
- comunicare con attenzione tali informazioni di sicurezza a tutti gli operatori sanitari per migliorare la pratica clinica.
I dati sulla sicurezza dei farmaci possono essere ricavati da differenti fonti: studi clinici, letteratura scientifica, rapporti inviati dalle industrie farmaceutiche e segnalazione spontanea di sospette reazioni avverse. Nessuna di tali metodiche è ideale; tuttavia, il contributo di ognuna di esse si traduce in un uso più sicuro dei farmaci.
Tra tutte le fonti, certamente la segnalazione spontanea è la più diffusa e semplice da attuare.
La segnalazione spontanea è un sistema istituito dall’OMS nei primi anni ’60 che consente a tutti gli operatori sanitari e ai cittadini di segnalare le sospette reazioni avverse. Questo strumento ha il vantaggio di essere poco costoso e di consentire la sorveglianza di tutti i medicinali, inclusi i vaccini, disponibili in commercio.
La segnalazione spontanea consiste nella compilazione di una scheda ogniqualvolta viene osservato un evento indesiderato e/o nocivo che si sospetta essere correlato alla terapia con un farmaco o alla profilassi con un vaccino.
L’obiettivo principale è l’identificazione precoce di nuove reazioni avverse.
La scheda di segnalazione è fornita dalle autorità sanitarie competenti ma può anche essere scaricata dal sito dell’Agenzia italiana del farmaco. Cittadini e operatori sanitari possono inoltre segnalare direttamente on line.
È possibile anche segnalare le sospette reazioni avverse che si verificano dopo l’assunzione di integratori alimentari, prodotti erboristici, preparazioni magistrali (per esempio a base di cannabis per uso medico), medicinali omeopatici (non registrati come medicinali) e altri prodotti di origine naturale. In questo caso le segnalazioni devono essere inoltrate tramite questo sito.
La compilazione della scheda richiede informazioni utili per stabilire il nesso di causalità tra l’evento avverso descritto ed il farmaco sospettato della reazione avversa: tra queste vi sono l’età e il sesso della persona, la descrizione della reazione avversa e la terapia farmacologica completa (inclusi gli altri farmaci assunti e di cui non si sospetta) utilizzata al momento dell’insorgenza dell’evento indesiderato.
È importante sottolineare che non è necessaria la certezza assoluta della relazione di causalità fra evento avverso e farmaco per effettuare la segnalazione. Il solo sospetto è sufficiente per giustificare la segnalazione, poiché l’obiettivo della segnalazione spontanea è quello di fornire nel più rapido tempo possibile l’allarme di un potenziale rischio. Per questo motivo si parla di segnalazione di “sospetta” reazione avversa, ben sapendo che il sospetto non è certezza.
Ad operatori sanitari competenti verrà poi dato il compito di valutare se tale rischio è correlato al trattamento.
Il principale limite della segnalazione spontanea è rappresentato dalla sotto-segnalazione, cioè dalla mancata segnalazione di un numero più o meno elevato di eventi avversi, che rende impossibile ottenere una stima della reale incidenza di un determinato evento avverso.
Nel caso in cui la farmacovigilanza metta in evidenza un grave problema di sicurezza, le autorità regolatorie o l’azienda produttrice possono decidere di sospendere l’autorizzazione al commercio del farmaco. Nella maggior parte dei casi, la reazione avversa viene inclusa nella scheda tecnica e viene data comunicazione di avvertimento a tutti gli operatori sanitari.
Il RAF (Responsabile Aziendale di Farmacovigilanza) è una figura professionale obbligatoria nelle strutture sanitarie pubbliche (D.Lgs. 95/2003), registrata alla Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF).
È parte integrante, insieme ai Centri Regionali di FV e le Regioni, del sistema nazionale di farmacovigilanza che fa capo all’AIFA per gestire le segnalazioni.
Il nuovo sistema di farmacovigilanza prevede anche la figura professionale del Deputy, che affianca il RAF e lo sostituisce in caso di assenza.
Attività:
- Gestione delle schede: compila, inserisce e aggiorna le segnalazioni nella Rete Nazionale di Farmacovigilanza (RNF), garantendo accuratezza e completezza.
- Controllo di qualità: contribuisce al controllo di qualità delle segnalazioni di reazioni avverse, verificando la corretta codifica e la completezza delle informazioni.
- Feedback segnalatori: per ogni segnalazione inserita nella rete viene confermata la ricezione e l’inserimento della segnalazione nella rete nazionale. Per segnalazioni particolarmente rilevanti, viene fornito un feedback più dettagliato, basato su una ricerca nella letteratura medica.
- Diffusione informazioni: informa il personale sanitario su aggiornamenti relativi al beneficio e sicurezza dei farmaci.
- Monitoraggio della sicurezza dei farmaci in particolari categorie di pazienti e del rapporto rischio/beneficio contribuisce all’identificazione e gestione dei rischi legati ai farmaci.
- Gestione rischi: propone misure preventive o correttive all’interno dell’azienda in collaborazione con la funzione Rischio Clinico.
Le informazioni raccolte tramite la segnalazione spontanea vengono inserite dai responsabili locali nella Rete nazionale di farmacovigilanza dell’AIFA. Questa rete è collegata alla banca dati europea (Eudravigilance), coordinata dall’Agenzia europea dei medicinali (EMA) e al centro di farmacovigilanza dell’Organizzazione mondiale della sanità, che si trova in Svezia (Uppsala), dove ha sede un archivio mondiale delle segnalazioni delle sospette reazioni avverse.
Qualora dall’analisi dei dati emergessero segnali di allarme per una possibile reazione avversa non nota, tutte le autorità regolatorie e le aziende farmaceutiche saranno autorizzate ad avviare studi formali di valutazione del rapporto rischio/beneficio di un farmaco.
Si parte quindi dal presupposto che ogni segnalazione rappresenta un sospetto. Questo richiede ulteriori approfondimenti, attraverso un processo che porta, via via, a riconoscere se la reazione descritta può avere una relazione con la somministrazione di un determinato farmaco o vaccino. Il processo di analisi del segnale segue modalità standardizzate in modo che sia sempre possibile confrontarle con altri segnali e altri processi analoghi.
Oltre alla relazione temporale fra la somministrazione del medicinale e l’insorgenza della reazione segnalata, vengono sempre tenuti in considerazione anche possibili spiegazioni alternative, precedenti evidenze di letteratura, plausibilità biologica e prove oggettive a supporto della possibile relazione di causalità.
Se dalle valutazioni effettuate dai centri di farmacovigilanza emergono segnali di allarme per una possibile reazione avversa non nota, tutte le autorità regolatorie e le aziende farmaceutiche sono autorizzate ad avviare studi formali (studi caso-controllo, studi osservazionali retrospettivi e/o prospettici) che valutino il rapporto rischio/beneficio di un farmaco.
L’Unione europea ha stabilito che alcuni medicinali hanno bisogno di un monitoraggio ancora più rigoroso da parte delle agenzie regolatorie. Questi sono i cosiddetti “medicinali sottoposti a monitoraggio addizionale”, e cioè:
- medicinali contenenti nuovi principi attivi autorizzati in Europa dopo il 1 gennaio 2011;
- farmaci biologici, come i vaccini e i derivati del plasma;
- farmaci biosimilari per i quali i dati di esperienza dopo la loro immissione in commercio sono limitati;
- prodotti la cui autorizzazione è subordinata a particolari condizioni (è il caso in cui l’Azienda è tenuta a fornire ulteriori dati) o autorizzati in circostanze eccezionali (quando sussiste una specifica motivazione per cui l’Azienda non può fornire un set esaustivo di dati);
- medicinali soggetti a studi sulla sicurezza dopo la concessione dell’immissione in commercio, i cui risultati sull’uso a lungo termine o su reazioni avverse rare riscontrate nel corso della sperimentazione clinica non possono essere noti da subito.
I medicinali a monitoraggio addizionale continuano ad essere “sorvegliati” per un periodo di cinque anni o fino a quando le condizioni che hanno portato a richiedere il monitoraggio addizionale non si ritengono raggiunte.
Il PRAC si occupa di compilare ed aggiornare mensilmente le liste dei farmaci soggetti a monitoraggio addizionale, pubblicate sul sito dell’EMA. La prima lista risale al 25 aprile 2013 ed è regolarmente aggiornata dal PRAC.
Tutte le segnalazioni pervenute su questa categoria di medicinali saranno valutate insieme ai dati già disponibili, allo scopo di garantire che i loro benefici siano sempre superiori ai loro rischi. Solo in questo modo, quando necessario, sarà possibile intraprendere adeguate azioni regolatorie.
Dove
Servizio farmaceutico territoriale
via Tiro a segno (pian terreno) – 66100 Chieti
Contatti
Documenti e modulistica
Ultimo aggiornamento: 8 Maggio 2025, 18:11